Il 15 maggio in Abruzzo ha riaperto la stagione di un prodotto da sempre considerato il più pregiato della terra: il tartufo, nello specifico il tartufo nero estivo (Tuber Aestivum Vittadini) meglio conosciuto con il nome di Scorzone.
Sommario
La ricerca e la raccolta
La ricerca e la raccolta del tartufo sono un vero e proprio gioco di squadra tra lo scavatore professionista e il cane addestrato alla ricerca. I tartufi, infatti, sono “funghi ipogei” che nascono e si sviluppano sottoterra, per cui il fiuto di questi cani è indispensabile per guidare l’attenzione dello scavatore verso il punto esatto in cui trovare il tartufo.
Caratteristiche
La sua caratteristica principale è quella di nutrirsi realizzando una simbiosi con alberi e piante grazie all’azione del “micelio“, un insieme di filamenti che costruisce il cosiddetto “corpo vegetativo“, che permette al tartufo di svilupparsi.
La sua scorza si chiama “peridio” e serve a proteggere la polpa, detta anche “gleba” che nel tartufo nero estivo si presenta di colore nocciola più o meno giallastra negli esemplari maturi, spesso anche di colore più chiaro, ed è solcata da numerose venature biancastre più o meno sottili ramificate.
In cucina
Il tartufo nero estivo, come ogni altra varietà di tartufo, è uno di quegli ingredienti in grado di fare la differenza se aggiunto in una ricetta. Perfetto per i classici primi piatti e secondi a base di carne, di pesce, di uova, ma può diventare anche il tocco creativo per antipasti, contorni e persino dolci e gelati.